
Il personal branding è quell’insieme di strategie che mettiamo in campo per gestire la nostra immagine e le nostre competenze da un punto di vista professionale.
Non tutti i brand sono aziende: la maggior parte di quelli coi quali lavoro io per i miei servizi di shooting o logo design sono freelance, professioniste o artigiane. Spesso sono solopreneur che fanno del racconto del loro impegno, passione, autenticità la loro forza. A volte, si fa personal branding anche quando su LinkedIn raccontiamo la nostre esperienza lavorativa per cercare un nuovo lavoro dipendente.
Il personal branding aiuta quindi freelance e artigiane a:
costruire un racconto unico;
esprimere la tua essenza personale e di brand;
valorizzare la tua storia e i tuoi valori;
promuovere il tuo lavoro;
renderti memorabile;
attirare persone con valori simili ai tuoi.
Il personal brand che funziona è il punto di incontro tra come ti vedi tu (coi tuoi valori, obiettivi, interessi, ambizioni) e come ti vedono gli altri (coi loro valori, obiettivi, interessi, ambizioni).
In tanti anni da libera professionista, ho sempre lavorato per migliorare il mio personal branding e, il confronto con le mie clienti, mi ha aiutata a maturare diverse competenze in merito.
In questo post, ho deciso di raccogliere i consigli di personal branding che mi avrebbero fatto comodo all’inizio e che magari saranno d’aiuto proprio a te.
Insieme vedremo come:
riconoscere i tuoi talenti;
esprimere la tua unicità;
mostrarti al mondo;
costruire un gruppo;
creare valore.
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COME RICONOSCERE I TUOI TALENTI
Il personal branding si fonda sui tuoi talenti, cioè sulle tue predisposizioni naturali.
Come dice la consulente di business Silvia Gazzotti, noi esseri umani tendiamo a pensare che i talenti siano semplicemente quelli legati all'arte allo sport. “Un talento della musica”, “Quella voce è un dono del cielo”, “Una grande promessa del calcio”.
E questo ci porta a pensare di non averli, i talenti, e di essere, per certi versi, qualche passo indietro rispetto ad altri che hanno avuto “quella fortuna”.
I talenti, invece, vanno oltre. Sono una predisposizione naturale, una skill, un ingegno. Possono essere per esempio un’ottima capacità di ascolto, una capacità organizzativa superiore alla media, una gran competenza nella risoluzione dei problemi, un'innata predisposizione a relazionarsi con gli altri, eccetera eccetera.
Come vedi, si spazia molto. Sono quelle che nel curriculum chiamiamo soft skill.
Sono delle abilità nelle quali siamo particolarmente eccellenti e sono sicura che, se ci rifletti bene, riuscirai a riconoscere dentro di te uno o più talenti. O, quantomeno, come dice sempre Silvia Gazzotti, sarai in grado di identificare la macroarea in cui inserirli.
Riconoscere i tuoi talenti, significa per prima cosa:
entrare in ascolto con sé stesse;
scavare e mettere in luce delle capacità che avevamo snobbato fino a quel momento e che possono essere di aiuto agli altri;
sentirsi più orgogliose di noi stesse.
Per esempio, se sei molto brava a relazionarti con gli altri anche in situazioni di stress e sei molto organizzata, chissà che tutto questo un giorno non si traduca in un'attività di wedding planner.
ESPRIMERE LA TUA UNICITÀ
Quando parliamo di personal branding, sappiamo che un fattore molto importante è quello di riuscire a distinguersi rispetto agli altri per le nostre unicità. Distinguersi permette di farci riconoscere subito e di rimanere impresse nella memoria delle persone. Queste ci notano e diventiamo memorabili.
Il lavoro sui talenti va all’essenza del nostro io, ma puoi spingerti oltre: definiti i talenti, prova a pensare a quali sono i valori che potrebbero guidare le tue giornate lavorative e focalizza molto bene quali sono le tue aree di interesse, a livello lavorativo.
Il risultato di queste riflessioni ti chiarirà le idee sul tipo di servizio o prodotto che potresti offrire alle persone.
Questo mix di talenti, valori e interessi, sarà talmente composito e cucito su misura sulla tua essenza che sarà per forza di cose unico. E, proprio per questo, facilmente identificabile dalle persone.


MOSTRARTI AL MONDO
Avere le idee molto definite sul proprio personal branding, al giorno d’oggi, non è più sufficiente, se non predisponi una strategia per farti conoscere. Comunicare è essenziale.
Una cosa che di certo consiglio a ogni personal brand è quella di avere:
un sito professionale, per farti trovare sul web e presentare cosa sappiamo fare e per chi;
una newsletter, per rafforzare la tua autorevolezza e raccogliere dei contatti molto preziosi;
uno o più account social, ovviamente, a seconda del tempo che hai a disposizione. I social ti permettono di fare brand awareness, cioè di far conoscere il tuo personal brand;
delle foto professionali di branding che serviranno a popolare il sito e i social in modo unico e personale. Per esempio, io offro sia shooting di personal branding sui quali ho 10 anni di esperienza, o shooting di prodotto per i social, in particolare per Instagram. Se ti incuriosiscono, scrivimi!
Sui social, poi, dovremmo seguire questi principi di buon senso:
utilità: cioè pubblicare contenuti pensati per il cliente, interessanti, formativi, educativi, memorabili, divertenti;
presenza: fatti vedere, se possibile con foto e video. Non aver paura di mostrare la tua faccia e di esprimere le tue opinioni. Ricorda che le persone comprano da altre persone e si affezionano a loro, non al marchio. Il modo in cui affronti il lavoro e la tua visione del mondo rafforzeranno sempre di più la tua unicità e attrarranno le persone giuste;
costanza: è molto difficile ottenere risultati interessanti sui social, oggigiorno, se non sei estremamente costante. Pubblica una o più volte la settimana, fai Stories tutti i giorni e prediligi i contenuti immediati e accattivanti, come i Reel. E ricordati di rispondere a tutti i messaggi e i commenti che riceverai.
COSTRUIRE UN GRUPPO
Una delle risorse più importanti di ogni personal brand sono le persone.
Costruire una community è fondamentale. Le persone che la compongono verranno attratte dai tuoi valori di brand e dalle cose che hai da dire. Il tuo lavoro sui contenuti le ha portate a fidarsi di te, della tua esperienza, delle tue competenze e dei prodotti e servizi che promuovi.
Le community si costruiscono principalmente sui social, ma non è detto che questo non possa accadere anche dal vivo. Per esempio, se hai un book club, o se organizzi degli incontri al femminile per imprenditrici, come nel caso della Rete al femminile l’associazione delle donne in proprio, ideata da Gioia Gottini.
Le persone sono una grandissima risorsa perché, se ti apprezzano, ti hanno già scelto per i loro acquisti e si sono trovate bene, saranno le prime a parlare bene di te ad amici e conoscenti. Non ti dico nulla di nuovo, lo so: si tratta del passaparola. Una pubblicità gratuita, molto più affidabile della normale adv, perché non proviene dal brand, ma da persone comuni, quindi più affidabili.
CREARE VALORE
I personal brand che funzionano sono quelli che sono riusciti a canalizzare i talenti e interessi dentro prodotti o servizi che rispondono a effettive esigenze del proprio cliente. Danno soluzioni ai loro problemi o offrono vantaggi. Questa capacità di creare valore per il cliente, basandosi sui suoi bisogni, viene definita value proposition.
Se le esigenze del cliente coincidono con le soluzioni offerte dal brand si ha un incontro davvero magico, perché il cliente si sente completamente compreso dal brand e lo trova affidabile. Scegliere di acquistare da lui sarà molto più semplice.
I consigli raccolti in questo blog post non hanno la pretesa di essere una risposta esaustiva a tutto il mondo del personal branding. Sono frutto della mia esperienza da libera professionista e spero che possano essere un utile spunto di riflessione, se sei all'inizio del tuo percorso in proprio.

